L’alibi della pelle

Nel prendere sonno torniamo a essere bambini
e ti sorprendo a vestire bambole sull’orlo
del letto, a pettinargli silenziosamente i capelli.

Con uno sforzo metti a fuoco la pioggia sui vetri,
un punto qualsiasi del mio viso, la barba,
la linea del naso e lo fai non solo con gli occhi
ma anche con lo stomaco, con l’interno delle ossa.
Così voglio che ci ritrovi il respiro del ventilatore,
a scrutarci oltre lo scarto minimo, l’alibi della pelle
appena abbozzati col gesso nello spazio dell’intenzione,
immobili come le donne nella stampa giapponese.

Si sfaldano nello sguardo i margini: la macchina per cucire,
la bella stagione e noi due sul tappeto mescolati insieme
come il femminile e il maschile nell’onda di Hokusai.

E poi di seguito i colori, il rosso bruciato, il verde,
il blu sempre più rigido cui non riusciamo a dar forma.

Antonio Bassano (Roma, 1976), da L’imperfezione dei cardini (Le Voci della Luna, 2009)