Settembre, nuvole, rotte. Piogge

Primo discorso alla ciurma
Oceano, Sabato 9 Settembre

Settembre, nuvole, rotte. Piogge
e mappe, bussole, catrame, voli. Tutte
le parole che posso dirvi, sopra questi binari
invisibili d’acqua e spuma e i pesci
come frecce, come angeli di Dio.
Noi siamo con la regina
tra i fili mobili. All’alba, vediamo le spostate
nuvole dai venti. Vediamo il passato
e il futuro in un insieme confuso: adesso ci manca
il corpo della donna o dell’uomo
che abbiamo amato. I giorni
attraversano la mente
attraversano lampi oppure pollini
attraversano spore o sinapsi, oppure sono
bocca sopra bocca
mentre tra i cordami del cielo tutto muto il mondo irradia
evapora. Dove si va
amici, le parole finiscono.

Tommaso Di Dio (Milano, 1982), in Verso le stelle glaciali (Interlinea, 2020)


Io non riesco

Io non riesco 
a ricordare il canto; e questa terra 
senza di me, prima di me. Le luci 
la voce la strada. Il bacio l’abbraccio 
la penetrazione mani urlo 
questa festa che comincia e non è data mai 
terra senza di me, dopo di me. Ci sono state 
grotte, torri, civiltà. Ma bisogna 
arretrare ancora; bisogna cercare. Stare 
nei muscoli addome contratto a spinta 
il passo prima. Nascere non è 
generare; oggi bisogna dare 
vita alla vita. 

Tommaso Di Dio, da Tua e di tutti (Lietocolle-Pordenonelegge, 2014)