Sii porta, fatti porta

Sii porta, fatti porta.
Accogli la rete dei segni
sparpagliati per strada,
il sotterraneo disegno
che scuote la mente
e scompagina il cuore,
lascia affiorare l’infida
faccia cacciata per tempo
in cantina, una traccia
oscena brutale che ora
assurge a regina.
Lascia che il pensiero
ordinato vacilli e
il panico istilli
affannate domande.
Tutto cede, tutto crolla?
O è soltanto una bolla
che scoppia nell’aria?
Un tenue vapore che rapido scema?

Franco Marcoaldi (Guidonia Montecelio, 1955), da Il mondo sia lodato (Einaudi, 2015)


Il mondo sottostante

Visto che ammazzo i vermi
e mangio cacciagione
almeno un punto è chiaro:
non sono fino in fondo animalista.
E tantomeno posso,
data la mia ignoranza,
cercare fratellanza
con chi è naturalista.
Se palo di animali
lo faccio solamente
per quanto è sorprendente
quel mondo sottostante.

Chi non l’osserva, i più,
non sa cosa si perde:
tecnica amori
sterminî fantascienza
lotte sociali economia
pietà brutalità clemenza.
Così pieno, totale,
è il racconto di quel mondo
da rendere ancora più
evidente – del nostro umano
mondo – il volto decadente.

Franco Marcoaldi (Guidonia, 1955), da Animali in versi (Einaudi, 2006)