Ci vorrebbe proprio tutto

Ci vorrebbe proprio tutto
il tempo di cucire un bottone.
Quel fermarsi
in quel punto della camicia
su e giù con l’ago
e il filo lungo che va in alto e scende.
Quel andare al di là e tornare, basterà?

Il viaggio di una madre
il puntino luminoso della sua mano
che dal cielo scende
e sale un filo che fra le dita
sembra attraversare niente.

Io ti avevo stretto la mano
nella panca della chiesa dei Servi
sentivo che piangevi
non sapevo come ricucire
il fiore sdraiato del tuo respiro
con tutte quelle radici al vento.

Francesca Serragnoli (Bologna, 1972), da Aprile di là (LietoColle-Pordenonelegge, 2016)


Tu li sbagli spesso i momenti della vita

Tu li sbagli spesso i momenti della vita 
le carezze troppo forti, i baci 
che svegliano, le domande che irritano. 
Ma io non li voglio cambiare  
quei tratti di violetta nel muro slabbrato 
quello sbagliarsi limpido del vento 
che non distingue il cappello dalla polvere. 
Non avere paura di me 
tiro i sassi per vedere volare gli uccelli 
e ricadere la rotta verso di me. 
Dopo l’esplosione della mia voce 
ascolto il cinguettio non più mio 
oh mio sole tiepido d’ottobre 
che ritorni sempre  
come se fossi una vetrata trasparente. 

Francesca Serragnoli (Bologna, 1972), da Aprile di là (Lietocolle-Pordenonelegge, 2016)