Dell’immenso, o misero che sia

Dell’immenso, o misero che sia
umano sapere, non so quasi niente
e allora mi accingo a esplorare
le diverse, estese regioni della mia
fulgida ignoranza mentre tutto
entro il confine è compresente
e insieme, dunque, compresenti
sono anche tutti i personaggi,
tutti, protagonisti, comparse,
comprimari e figuranti per cui
quello che è stato, i tuoi tradimenti
rimbalzano nell’etere e ti accusano.

Maurizio Cucchi (Milano, 1945), da Sindrome del distacco e tregua (Mondadori, 2019)


La poesia ha parole pesanti

La poesia ha parole pesanti
che in queste strane pagine
sembrano mobili e leggere.
Viaggiano quasi imprendibili,
cangianti, e disorientano
la nostra vecchia mente di carta.
Chissà se in questa luccicante
casa in affitto
troveranno dimora stabile,
amica, e dunque vita
che si rinnova autentica.
Credo di sì, perché la poesia
chiede di spargersi e andare
lieve e piana nel mondo,
che forse non lo sa
però la sta aspettando.

Maurizio Cucchi (Milano, 1945), da Sindrome del distacco e tregua (Mondadori, 2019)