Gian Maria Annovi consiglia Valerio Magrelli
Pubblicato: 6 marzo 2014 Archiviato in: Una poesia al giorno | Tags: Gian Maria Annovi, Valerio Magrelli Lascia un commentoEssere matita è segreta ambizione.
Bruciare sulla carta lentamente
e nella carta restare
in altra nuova forma suscitato.
Diventare così da carne segno,
da strumento ossatura
esile del pensiero.
Ma questa dolce
eclissi della materia
non sempre è concessa.
C’è chi tramonta solo col suo corpo:
allora più doloroso ne è il distacco.
Valerio Magrelli (Roma, 1957), Ora serrate retinae (Feltrinelli, 1980)
In questa poesia di Magrelli il soggetto è descritto come un corpo che cerca di liberarsi dai propri limiti per trasformarsi in una scrittura fisica, un’ossatura del pensiero. La contraddizione di questa associazione corrisponde al bisogno del poeta di rendere esperibile, toccabile, l’immaterialità del pensiero, che si rivela però essere una struttura fragilissima, che non assicura mai al soggetto di conoscersi, di vedersi veramente dall’esterno. La fragilità della carne fatta segno, cioè di una scrittura intesa come possibilità conoscitiva oltre il corpo, è forse una metafora dell’indebolimento del soggetto postmoderno, che è diventato poroso e debole, proprio come un osso. (Gian Maria Annovi)
infila una mano nella tua pelle
Pubblicato: 11 novembre 2013 Archiviato in: Una poesia al giorno | Tags: Gian Maria Annovi Lascia un commentoinfila una mano nella tua pelle
da guaritore filippino
ne sguscia un’incudine
un fascio di grano
il sogno dell’incubo
rovesciato
voleva sanarti delle parole
che vengono dentro come tumori
budella di pollo (forse) di coniglio
Gian Maria Annovi, (Reggio Emilia, 1978), inedito



