Stenditi a terra – Sestina di Crimea
Pubblicato: 18 gennaio 2018 Archiviato in: Una poesia al giorno | Tags: Giovanna Frene Lascia un commentotutto ciò che si sapeva
rimarrà come eredità
…come spesso gli uomini singolarmente intelligenti, aveva un numero limitato di idee,
un numero limitato di supposizioni, per ogni singolo soldato steso a terra:
rifare il campo di battaglia, se non si può proprio tutta la guerra, girare
al largo da queste vere carogne repellenti, ricreare da vicino se non il morbo
del vero, il vaccino del veritiero: fare la carogna per intero, in sostanza,
dare la notizia non della mattanza, ma della “bellavista”:
vedi che il braccio non sia fuori retta con la testa rotta, assesta
il colpo definitivo al cavallo centrale, centra la vera carne
malata, prima che infetta: una degenerazione veramente battagliera
di una schiera di inermi frantumati, a sfondo perduto, una quinta di fondamento
per una storia fotografica del genere umano davvero alla mano:
quella che raccolto ora, sanguigna, dal bordo della scena
[Su come nell’Ottocento si ricreavano a posteriori i campi di battaglia per fotografarli]
Giovanna Frene (Asolo, 1968), da Tecnica di sopravvivenza per l’Occidente che affonda (Edizioni Arcipelago Itaca, 2015)
Quella cosa di sabbia ritorna sabbia
Pubblicato: 9 Maggio 2014 Archiviato in: Una poesia al giorno | Tags: Giovanna Frene Lascia un commentoQuella cosa di sabbia ritorna sabbia
se scrivendo non si è detto ciò che si è pensato
ma solo il modo in cui si è pensato di scriverlo
se tutto ciò che è detto non ricompare indetto
non è stupefacente la velocità con cui la mente
s’immedesima ineternamente nel male.
Giovanna Frene (Asolo, 1968), da Sette sezioni auree in Datità (Manni, 2001)