Pubblicato: 9 Maggio 2018 Archiviato in: Una poesia al giorno | Tags: Mariasole Ariot Lascia un commento
Il risveglio è dato dalle mancanze. La spina dorsale è vita prosciugata sotto la pelle, dove o quando l’inaffondabile affonda. Scorre un sangue come una frase nella gola, di bocca in bocca ascolto ripetizioni umane come fossero tracce di bestioline morte: un inverno con le zampe, un pesce senza sonno, un sordo avanzare di iene senza testa. Bussano nel cranio risposte fucilate dall’alto:
Che non c’è un inizio né la fine di un fiume, che di giorno le folaghe urlano
e di notte le folaghe brillano, che portano al centro del cranio la bestemmia del mattino, che abbiamo scordato di essere pozzanghere, che è impossibile superare un ruscello, che la lentezza non è una resa dei conti.
Mariasole Ariot (Vicenza, 1981), da Anatomie della luce (Nino Aragno Editore, 2017)
Sull’albero covano le tortore. È l’ultimo giorno e non è luna piena
Pubblicato: 19 febbraio 2018 Archiviato in: Una poesia al giorno | Tags: Mariasole Ariot Lascia un commentoSull’albero covano le tortore. È l’ultimo giorno e non è luna piena.
Dentro, il mondo è livido e vago, guardo la scena nascosta dal vetro – se un vetro
può nascondere – ma il fuori discutibile e di strazio ha un foro da cui entrare e
uscire, da fondo a fondo sulla pietra. Ho agganciato le parti con la colla, ne man-
ca una al centro, ad occhio nudo sembra una stelletta. Se le formiche hanno biso-
gno di tagli sui nodi per camminare, il noi si deve separare con un nodo tagliato.
Le grandi voci che hai chiamato verità e poi bugia non sono che mosche nella
testa, un ronzio di fondo inseparabile, un’allucinazione per non dire vita.
La vertigine è questo corpo senza finestre , un lago artificiale ferito da una diga. Se non è
possibile una diga, fa’ che sia ramoscello. Che un lampo fulmini il larice, fa’ che cada.
Mariasole Ariot (Vicenza, 1981), da Anatomie della luce (Aragno, 2017)