Dopo pranzo la città ci respinge

Dopo pranzo la città ci respinge
abbassa le serrande, si mostra
fatta di spigoli e anche, spaventosa
e bianca. Poi tutto affonda in un’acqua
un po’ mossa, le luci si accendono
prima del buio come candele
in una chiesa a mezzogiorno, cani
vigilano dietro i cancelli
mentre i padroni rimangono in casa.

Un cane abbaia. Qualcuno si allontana.
Andrea Accardi (Cagliari, 1984) da Nosferatu non esiste (di prossima pubblicazione)

– consigliato da Antonio Lanza