N 6
Pubblicato: 25 Maggio 2020 Archiviato in: Una poesia al giorno | Tags: Augusto Ficele Lascia un commentoLe panchine sventrate, i pali della luce, le strade con le buche,
in fondo a tutta questa colla, a questo sapiente magma,
leggo con trasporto l’oroscopo: mi fido ciecamente.
Mi interrogo sulla vita dei moscerini, sull’intelligenza
smisurata delle piante, la gente è stanca – dice.
Il rialzo di venti centesimi delle sigarette
è di certo l’evento più cruciale della gionata.
Allora alzo lo sguardo verso un cartellone:
l’imperdibile volo per raggiungere teneri tropici.
Il sangue circola in eccesso, non vedo l’ ora
di esser sparato in pieno centro.
Augusto Ficele (Terlizzi, 1992), da Planetaria. 27 poeti del mondo nati dopo il 1985 (Taut, 2020)