Il preside ha indetto una riunione

Il preside ha indetto una riunione;
ci parla dei programmi, da svecchiare:
basta con Manzoni, una ciofèca!
propone Boris Vian o Dylan Thomas.

Passiamo poi in rassegna i nostri alunni,
sia nel profitto che nella condotta.
«Questa qui finirà male – dice –
sappiamo come vanno queste cose:
alcol o droga, una disadattata».

Strano destino, quello dei poeti:
leggetene le opere, ragazzi,
non la vita.

Antonio Turolo (Mestre, 1962), da Corruptio optimi pessima (Nuovadimensione, 2007)


Dall’accumularsi della posta

Dall’accumularsi della posta
bollette non pagate e altri reclami
(chi le scriveva più?)
si insospettirono
finalmente i vicini.

Guardo una brutta foto sul giornale
un dettaglio ingrandito a sua insaputa
a tavola per cena chi lo sa.

Leggo che aveva fatto l’impiegata
per un’azienda di Mestre mai sentita.
A un certo punto si era anche sposata
Tutto in regola dunque.

Poi nel suo genere era stata brava
recidere del tutto ogni contatto
i parenti i negozi la parrocchia.

Si insospettirono i vicini finalmente.
Prima la polizia, poi i pompieri
per riuscire a forzare quella porta.
Tre ore concitate, un walkie talkie,
la luce lampeggiante di emergenza.

Nelle grandi città si pensa,
non qui a Venezia,
che tutti si conoscono tra loro.

La zona è questa, in un rettangolino,
una piccola calle che finisce
di fronte alla basilica maestosa

I Santi Giovanni e Paolo
dove gli antichi dogi son sepolti.

Antonio Turolo (Mestre, 1962), inedito