mischiano angelo e primula

              a Ida Vallerugo

mischiano angelo e primula
le api coi camini
gli aranci
mischiano merlo e vento
tolgono squame ai pesci
l’odore delle case
dicono è sceso
col cielo basso
l’altezza dei boschi
a bruciare
mischiano stelle e bambino
mischiano il cortile con le mele
raccoglieranno l’albero l’uccello
l’acqua
mischieranno nido ghiande neve
al collo avranno campanelli
il vecchio rabbi con le vecchie parole
e la voce montagna
dicono che ora tace
ha lanciato il sasso alla finestra
si è sparso nei vetri il mondo.

 

Nadia Agustoni (Gibellina, 1964), ne Il Segnale N. 96 – 2013


son venuti tempi nuovi

L’annuncio di una gita
o di una partitella e noi pensiamo
com’era giocare a pallone la domenica
correndo sui campetti di terra di paese
in un oratorio con il prete e le suore
che ci indicavano ridendo ” ragazzine matte…”
e il dito suonava l’aria.

Son venuti tempi nuovi
un’età in cui il rumore è tutta la vita
e nessuno mostra col dito i bambini
mentre la luce lascia i suoi crolli sul giorno
e si dice che il cuculo porti sfortuna
che non si fa questo o quello
perché il mondo non cambierà,
non un ‘altra volta, non per noi.

 

Nadia Agustoni (Bergamo, 1964), da Taccuino nero (Le Voci della Luna, 2009)