son venuti tempi nuovi

L’annuncio di una gita
o di una partitella e noi pensiamo
com’era giocare a pallone la domenica
correndo sui campetti di terra di paese
in un oratorio con il prete e le suore
che ci indicavano ridendo ” ragazzine matte…”
e il dito suonava l’aria.

Son venuti tempi nuovi
un’età in cui il rumore è tutta la vita
e nessuno mostra col dito i bambini
mentre la luce lascia i suoi crolli sul giorno
e si dice che il cuculo porti sfortuna
che non si fa questo o quello
perché il mondo non cambierà,
non un ‘altra volta, non per noi.

 

Nadia Agustoni (Bergamo, 1964), da Taccuino nero (Le Voci della Luna, 2009)


One Comment on “son venuti tempi nuovi”

  1. Fiorella D'Errico ha detto:

    Riesce a dire la nostalgia e il senso di impotenza nel tempo che passa in modo così netto che fa quasi male.


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