(ventisei giugno duemilasette)

così raro il ballare delle frasche, lo scatto
dei rami tra nebbie composte e ora il vento, che ti porta
vago, estivo; un altro ostracismo, alto, dalle stanze.
friniva e disperata la caduta di ogni sillaba,
i suoi rovesci solo immaginati: il vestito di spumiglia
disappeso nel giorno della partenza, poi
verso l’alba la parola «fine».

Erika Crosara (Vicenza, 1977), da Ius (Anterem Edizioni, 2010)

One Comment on “(ventisei giugno duemilasette)”

  1. Avatar di iole iole ha detto:

    Una poetessa poco conosciuta che merita attenzione.


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