La lenza

guarda la vita che anonima fermenta
il ritmo uguale dei giorni senza meta:

da qui ti parlo, da questa indifferenza
che nel torpore consuma le cose:

le senti in aria, le gemme già esplose,
come chiaro e tremendo il verde incomba?

lo sguardo sbarrato, la bocca aperta,
l’incuria mi ha preso alla sua lenza.

Italo Testa (Castell’Arquato, 1972), da L’indifferenza naturale (Marcos y Marcos, 2018)