1920

C’è questa foto del millenovecentoventi
dove si vede distrutta la casa che adesso abitiamo
una granata italiana l’aveva colpita
proprio la casa proprio la camera
dove poi abbiamo concepito i figli
ma di quei momenti nostri non ci sono immagini
e la vita quando esplode dentro non fa nessun rumore
e anche io ti ho posseduta così si dice

ma in realtà non ho posseduto niente
sei come questa terra dove per lasciare un segno
è inutile combattere bisogna appartenere
diventare umili e abitare con pazienza
come fa il colore su una rosa

Francesco Tomada (Gorizia, 1966), da A ogni cosa il suo nome (Le voci della luna, 2008)


One Comment on “1920”

  1. poetella ha detto:

    sempre molto intenso.
    Apprezzatissima questa sua.


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