Platano
Pubblicato: 6 aprile 2020 Archiviato in: Una poesia al giorno | Tags: Stefano Dal Bianco Lascia un commentoSono uscito a camminare verso il mare, ma devo negarlo
perché ero uscito e in realtà quasi subito
ho incontrato un platano e mi tocca di scriverlo,
anche se scrivere è di più che raccontare,
anche se raccontare è già difficile,
anche se il difficile è rientrare
a scrivere del platano,
a raccontare il platano
senza averlo davanti,
cercando di ricordare,
tradendo nel ricordo come se lui non esistesse, veramente
platano di rami e foglie nella luce.
Come dimenticarlo
Descriverlo, accettare le metafore, perfettamente sufficienti, indifferenti in apparenza ma vive del suo sguardo, morte del suo splendore, del male che le fa differenti e lucide di sé. E complimenti al platano e addio alla passeggiata, di chi per un momento ha creduto
di vederlo e l’ha dimenticato.
Ricostruirlo come nuovo
Ritornare sul prato come in cerca di qualcosa che non è più albero,
non più albero di me e di te che mi leggi e non stai sul prato,
e senza amore immagini quest’albero, senza riserve di realtà.
Chiederti di venire senza fissare appuntamenti,
chiedere insieme distrattamente
con la sola energia che ci è concessa
un posto libero nel prato, di fronte al mare,
non lontano dalla stanza dove tutto è raccontato.
Stefano Dal Bianco (Padova, 1961), da Ritorno a Planaval (Mondadori, 2001)
Sono cresciuti insieme a te i miei capelli
Pubblicato: 4 aprile 2020 Archiviato in: I poeti sono vivi | Tags: Eleonora Rimolo Lascia un commentoSono cresciuti insieme a te i miei capelli,
io meno. Ancora sono tentata dallo svanire
se ogni giorno scavo un lembo di pensiero
e mi riduco a un liquido vischioso, irriflessivo,
che non lascio bere a nessuno. Potremmo
davvero esserci tutti senza nient’altro
– solo nutrirsi ogni tanto – umane necessità.
Cosa riempirebbe allora le coscienze,
quale commento, quante penose idee.
Eleonora Rimolo (Salerno, 1991) da La terra originale (LietoColle-Pordenonelegge, 2018)
– Consigliato da Matteo Fantuzzi.



