Sono libri difficili, pagine oscure, ma non vuoi che ti basti
Pubblicato: 6 ottobre 2018 Archiviato in: Una poesia al giorno | Tags: Gian Mario Villalta Lascia un commentoSono libri difficili, pagine oscure, ma non vuoi che ti basti
vivere con il pasto che aspetta coperto da un piatto
dopo la scuola, un futuro migliore di speranze non tue.
Viene luce più tardi. Il cielo rimena
macerie. L’erba è bianca. Tu non capisci tutto
ma sei sicuro che capiscono te
le parole che qualcuno ha scritto e ti immagini
la sua vita, con quei pensieri, la pianura
dove la città di ferro si eleva intorno al borgo,
luce che piove amara, uno lo ferma per strada
vicino all’erba, ai cassoni, parlano di queste cose.
Gian Mario Villalta (Visinale di Pasiano, 1959), inedito
Pubblicato: 1 giugno 2018 Archiviato in: Una poesia al giorno | Tags: Gian Mario Villalta 2 commenti
Il padre chiama tutta notte.
La madre scaglia l’apparecchio
(non ce la fa più
a sentirlo) sul letto.
Lo riaccosta all’orecchio (ché è ancora là),
per sentirsi ripetere
che lui non è mai venuto meno
– lo riconosca, quello
almeno – alle sue responsabilità.
L’albergo dove dorme non ha gli scuri:
ogni volta che squilla di nuovo il telefono
riapre gli occhi e nell’albume di luce si vede i piedi, le gambe magre.
Potrebbe spegnere, invece aspetta, risponde, si lascia invadere.
Per punizione.
La bimba piange, con il padre.
Il padre aspetta che la bambina si riaddormenti
e chiama ancora (è mattina
ormai) la prega: “Puttana… crepa… non andare”.
La bimba ride, con la madre, nel sogno.
Ride fino a farsi venire la febbre.
La madre, disperata, scrive mio
all’uomo che nel giorno dopo,
nella vita dopo, la attende.
Lui risponde subito sì.
La bimba chiede (è andata via
la febbre) se è sabato, al padre che oggi non va al lavoro.
Che cosa sarebbero
queste quattro persone sole
(la bimba sola, come si è soli
a tre anni, senza neppure se stessi)
che cosa farebbero senza l’amore?
Gian Mario Villalta (Visinale di Pasiano, 1959), da Vedere al buio (Lietocolle-Pordenonelegge,2016)



