Autocoscienza

Mi sono udito pulsare. Un orecchio
involontario
annegato nel cuscino.

E ho pensato:
-Sono vivo come altalene e pendoli.
-Il futuro sgocciola nel passato.
-Così pure anche balene e colibrì.
-La mia poesia è in balia delle molecole.
-Un io a ciascuno, non di più.
-Anche questo rintocco ha un numero.
– Mancano tot battiti alla fine.

Poi mi ha rubato il sonno.
Guido Cupani (Pordenone, 1981), da Le felicità (Samuele Editore, 2011)


Le quasi case

Presto lasceremo questo appartamento non nostro
per un altro appartamento non nostro

Ricomincerà la trafila
spulciare scegliere chiamare visitare
indovinare se certe stanze aspettano proprio noi
presentire i chiodi che pianteremo i mobili da collocare
le pentole a bollire sul fuoco i libri rimescolati sugli scaffali
se quello è davvero il nostro letto
– capirlo dagli occhi dell’una negli occhi dell’altro

Ho perso il conto delle quasi case nel passato
ignoro quante ancora nel futuro
non so unire i puntini sulla mappa
che già vedo sorvolare i continenti
e che comincia da te e me
e che ogni volta finisce
da un’altra parte.

 

Guido Cupani (Pordenone, 1981), da Qualcosa di semplice sulla neve (Edizioni Culturaglobale, 2013)