Jaanioo

Me ju tegime kull igasugu liigutusi
heleda tule aares.
Tegime haalt ja tantsisime,
tuterdasime kaelakuti.
See oli meie maagia,
see oli paike ise,
loputu lahkus ja kirgas lopp,
see oli, raisk, jah, nirvaana mimees.
Nii hasti kui me oskasime.
Eriti hastivist ei osanud,
saatus ei jaanud meid uskuma:
valgus laks lopuks ikkagi kaest
nagu me esiemadel ja –isadel.
Nimetagem siis see, mis juhtus, kunstiks.

 
Maarja Kangro (Tallinn, 1973) da La farfalla dell’irreversibilità (Gattomerlino ed., 2011, trad. it: Maarja Kangro)

 

La notte di San Giovanni

Ma ci muovevamo in modi diversi
intorno al fuoco chiaro.
Facevamo dei versi, ballavamo,
barcollavamo appoggiandoci sugli altri.
Fu la nostra magia,
fu il sole stesso, una generosità
senza fine, una fine serena.
Fu, cazzo, la mimesi del nirvana.
Di quanto eravamo capaci.
Non di tanto, sembra, allora,
la sorte non ci credette:
la luce sparì
come dalle mani dei nostri antenati.
Bene, chiamiamo quel che successe: arte.



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