La casa addosso

Tanti secoli smuovendo questa terra
che calpestò il bestiame
e alimentò il bestiame e gli uomini
che innaffiarono questa terra
con il canale nero del loro sangue
-il sangue cambia colore
quando fuoriesce dal corpo-.
Tanti secoli allineando mattoni,
qui ci fu una stalla
sulla quale si costruì una chiesa
sulla quale si costruì una fabbrica
sulla quale si costruì un cimitero
sulla quale si costruì una casa
popolare.
Tante donne pulendo le loro piastrelle,
partorendo sulle loro piastrelle,
nascondendo la sporcizia sotto le piastrelle
che calpestarono i loro figli ebbri
e i loro sobri mariti
che lavorarono e fornicarono
per il bene di un Paese in cui non credevano.
Tanti secoli per far si che io,
membro di una generazione prescindibile,
perda la fede nell’emancipazione,
guardi il soffitto della mia stanza
e mi crolli la casa
addosso.

Erika Martínez (Jaén, 1979), da El falso techo (Pre-Textos, 2013)

– consigliato da Angelo Nestore



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