Ricordo del temporale

Bambino in braccio alla campagna
quando arrivava
la prima cosa era l’odore dei suoli bagnati intorno
il tintinnare della coda del codirosso,
uno slalom vite/gelso vite/gelso vite/gelso
per giungere a casa


con il sole fuori un’altra volta
a gettare l’ultima occhiata
prima d’incurvarsi e d’avvilire tramontando.

Gianluca Costanzo Zammataro (Borgo Valsugana, 1978), da Futuri contingenti (Manni, 2020)


Riassumendo se non mi sbaglio: scrivono che lo sbaraglio

Riassumendo se non mi sbaglio: scrivono che lo sbaraglio
della nostra generazione sia l’inappartenenza.
Fuggente o sfuggente sarà un problema di carnagione.
Prima correvo controvento e contro pioggia. Pensavo
alla nicchia del cavolo e del fiore, a quella del cavallo
senza foraggio o al balcone basso che apre in strada.
Non ci sono nicchie per l’uomo.

Alberto Cellotto (Treviso, 1978), da Non essere (Vydia Editore, 2019)