Linoleum
Pubblicato: 16 aprile 2019 Archiviato in: Una poesia al giorno | Tags: Alberto Cellotto Lascia un commentoIo credo che infine tornerà
ai piedi il luogo di tutti
gli amori, perché non possiamo
tornare alla natura,
al linoleum
scollato, con bolle d’aria
al magazzino diminuito. Ero
lì, qui il tempo
che peggiorava i passi. Ora
intuisco il rivestimento di tutto
a tutto, il seno sfigurato
dall’ideale pentimento.
E l’oggi fatto con la cera
che macchia le morti.
Alberto Cellotto (Treviso, 1978), da Vicine scadenze (Zona, 2005)
C’è che quel che c’è
Pubblicato: 8 giugno 2018 Archiviato in: Una poesia al giorno | Tags: Alberto Cellotto Lascia un commentoC’è che quel che c’è
sotto è nascosto,
il mondo è istante o atomo
di tempo. Non si può essere mai
mare, non si può vedere la luna
ma sulla soglia strofinerò
le polveri delle conchiglie che furono
molti volti. C’è quel che c’è
e è acqua che è fluita
nei tombini all’ombra del ramo,
ha distrutto un’orma sulla pioggia
lasciandoci pesci e insetti.
Falsi indizi dava quel che cade.
Una freccia una treccia sciolta a lato
la feccia di vino che non si lava via.
Sento raccontare ancora che miri
ai piedi, in testa. Non farlo.
Vieni. Non farlo.
Diventa dente, resta come la spina
al sicuro nel cuore del lupo
e annienta il nodo. Senza me non andare
nel viaggio fuori ai fiori
a acqua e fango.
Alberto Cellotto (Treviso, 1978), inedito.