Pure, ripete la voce

Pure, ripete la voce: «Non arrendetevi,
se avete conosciuto una forma della vita,
restate fedeli alla vostra ferita,

sappiate che testimoniare il vero
è sempre scomodo nel mondo attuale, e voi
che gridavate il vero, magari male, ricordate

che lo gridavate soltanto per la verità,
e non per il potere, che se ne servirà
sempre, come sempre criminalmente

il potere agisce e copre, devia e mente,
mentre voi che cercavate la verità
in mezzo alla strage della Città e alla cenere,

eravate tra i cittadini migliori della Polis,
e non i delinquenti che vogliono far credere… »

Gianni D’Elia (Pesaro, 1953), da Trentennio (Einaudi, 2010)


Altre istruzioni

E siano i versi

“L’impoetico: raccontalo a lampi.
Nomina le nuove impercepite
cose del mondo in cui ora siamo
immersi. E siano i versi

attenti al comune, alla prosa,
che servi. E all’arso
cicalio delle stampanti, poi che canto
è forza di memoria e sentimento

e oggi nient’altro che il frammento
sembra ci sia dato per istanti,
tu pure tentalo, se puoi, come tanti
durando un poco oltre quel vento…

Gianni D’Elia (Pesaro, 1953), da Congedo della vecchia Olivetti (Einaudi, 1997)