Le tre scimmie sacre
Pubblicato: 13 novembre 2012 Archiviato in: Una poesia al giorno | Tags: Günter Kunert Lascia un commentoDie drei heiligen Affen
Weltbekannt und nachgeformt aus
vielerlei Material war die Gruppe
dreier kleiner Affen
vom grossen Hindutempel in Benares.
Das eine der Tiere
verschliesst in ängstlicher Gebärde
mit den Händen den Mund, das zweite die Augen,
und das dritte hält sich den Ohren zu.
Die blutigen Kriege der Kahne und die
verzweifelten Gefechte der Bergvölker
gegen die immer weiter
vorrückenden Fremden überdauerten
die grauen Figürchen;
Wie auch
die wild übers Land strudelnden Wässer
des Hindukusch und des Indus, überdauerten
Dschungelbrände und aufstrotzende
Baumgiganten, Rodung und Eisenbahndamm.
Wer nicht alles hört, was geschieht,
nicht alles sieht, was vor ihm getan wird,
und nicht alles sagt, was er weiss; er nur
wird sehr alt.
Freilich eines gehört unabdingbar
zu diesem Verhalten: dass man
bis ins Herz aus Stein ist.
Günter Kunert (Berlino, 1929), da Ricordo di un pianeta [Erinnerung an einen Planeten, 1963] (Einaudi, 1970)
Famoso nel mondo
e riprodotto con vario materiale
il gruppo di tre piccole scimmie
del gran tempio indù di Benares.
Il primo animale serra con le manine
in un gesto timoroso la bocca,
il secondo gli occhi,
il terzo si tura le orecchie.
Alle sanguinose guerre dei khan
e agli accaniti combattimenti
dei popoli delle montagne
contro gli stranieri in continua avanzata
sopravvissero le grigie figurine;
come anche alle acque
dell’Indukush e dell’Indo
che selvaggiamente mulinavano
sulla regione, sopravvissero,
a incendi di giungle e floridi alberi giganti,
bonifiche e terrapieni ferroviari.
Chi non ode tutto ciò che accade,
non vede tutto ciò che di fronte a lui si fa
e non dice tutto ciò che sa:
costui solo diventa molto vecchio.
Certo questo comportamento
ha un presupposto indispensabile:
essere di pietra fino in fondo al cuore.