È senza audio

È senza audio
stasera il cielo, ragazza impasticcata la
luna,
semivuoto l’hangar dell’universo

i bicchieri inutilmente in fila

il respiro pieno di ferite
vite molte in una

chi se ne frega se sono poesie sbagliate
versa amico,
l’infinito è una sbarra che ci traversa,
la Natura mai pura imperversa.

E noi, siamo di nessuno?
curvi alla ringhiera,
dici un po’ bevuto: la cosmologia
che non spiega l’amore no, non è vera

Io lo so, in petto ho
un tir, autostrade, notte, foglie
contro i vetri, pianure,
sterminate nevi, animali d’ombra in corsa lungo i fossi,

mente piena di doglie- ma vedo

la mano dell’amore da autista
manutentore
ha un anello nelle dita grosse

un sigillo lavorato

riflette nel cristallo del parabrezza
alla radiotrasmittente dice
con voce un po’ impastata ma lo dice: ehi, ehi!
mi chiami, mi chiami, bellezza?

Davide Rondoni (Forlì, 1964), da La natura del bastardo (Mondadori, 2016)



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