Il chiostro
Pubblicato: 9 aprile 2019 Archiviato in: Una poesia al giorno Lascia un commentoNon si può essere figli, lo si deve.
Brera era qualcosa a cui appartenere
meno, ma meglio. Vivere con questo,
farsi come porte aperte, come isole discretamente
naufragare dentro l’iride. Con il corpo chiuso
di una copia il magma sogna ancora
il sogno di una forma, seguita nel chiarore
ellenico di un fauno; altri torneranno, per partire
in uno scatto d’elitre. C’è chi ha detto io
stringendo tra le mani cupole di erba raggelata,
cadendo dietro i tetti la sera chiude gli occhi
di Prussia. C’è chi ha detto di si a tutto questo,
e chi dice di noi, tacendo.
E ancora io non so di cosa andare fiero
se mi applaude dal cortile il volo di un piccione.
Alessandro Grippa (Treviglio, 1988), da Opera in terra (Lietocolle-Pordenonelegge, 2016)