Tremo

Tremo.

E il suo anagramma esplode
nei luccichii del ghiaccio
come l’acqua sull’acqua cade.

Ingigantisce gennaio nei parcheggi

le auto coperte di brina sono i sarcofagi
per chi chiede al fuggire l’opaca
rifrangenza ai propri destini costretti
in mura trasparenti di vetro e silenzio.

Fabio Franzin (Milano, 1963), da Margini e rive (Città Nuova, 2012)



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