Sul muro le misure delle vostre altezze

Sul muro le misure delle vostre altezze
righe piccole a matita con le date
di quando crescevate fino a me
che sembravo irraggiungibile

poi mi avete superato
allora ne ho tracciata una troppo in alto
con il mio nome accanto

sei stato tu, hai barato avete riso
mi avete smascherato ho detto

è che per fare il padre ho provato a diventare
un uomo più grande
di quello che sono

Francesco Tomada (Udine, 1966), inedito


Transito della Venere selvatica

Sopra sovrassalati spazi
e di là da dune,
dove ardeidi tantali e cesene
rugolano le spoglie chitinose degli insetti
in repenti cretti adusti di ghiareti o
sbrezzano in semplici depressioni del terreno
le indifese coppe colme di niente dei loro nidi o
sventolano sulle darsene le sagome di cartone dipinto –
straniera e solitaria
silvide oscura
sottesa al magro verde di uno sconosciuto –
la femmina fa udire un rauco grido di richiesta:
Poiché costretta nell’arena del canto
debbo accovacciarmi
sul pavimento della camera che mi accoglie –
la mente altrove e lo spirito sempre –
tra resti di pesci, rigurgiti e feci,
là dove, mascherato ed anonimo,
è più altissimo il mio dardo canoro
e dirti forte e chiaro:
Non disperarti per questa bambina,
qui è la sua virtù, qui è il suo vizio,
qui la sua ignoranza, la sua conoscenza,
e i suoi complici sono se stessa –
la vera camera ha l’entrata occultata,
l’altra (la prima) resta vuota
per deludere coloro che la visitassero.

Alessandro Ceni
(Firenze, 1957), da Combattimento ininterrotto (Effigie, 2015)
-consigliato da Alessandro Bellasio