Due poco più in là parlano piano

Due poco più in là parlano piano
di qualcuno e di certe procedure
amorose non sempre così sincere.

“Scommetto che lei è molto carina
e adesso è a casa che lo aspetta”
gli dice sfiorandosi il décolleté
perché lui non ha dimentichi.

“E allora perché lui è qui da solo
a quest’ora di notte?”, le risponde
sfiorandola senza toccare.

“Forse perché il peccato per lei
è solo in famiglia e non sa
cosa lui vorrebbe davvero da lei”
per dirgli: sono io quella che vuoi.

“Forse è lui che non sa cosa vuole”
le dice sfiorando il ghiaccio
che lo spilla e l’orlo del bicchiere.

“Invece lo sa, ma lui è fatto così
e forse anche lei è fatta così”.
Intanto vibrano sospese sulla festa
tra le scosse dell’attesa.

Antonio Riccardi (Parma, 1962), da Tormenti della cattività (Garzanti, 2018)