lara, i gigli

dovevo apprendere la meraviglia
se un giorno guardando dalla finestra
ho visto nel sole tua figlia
correre incontro ai gigli già sbocciati,

negli occhi una letizia, una festa
che solo vergogna era il malumore
di fronte agli occhi chiari, spalancati
sull’incanto pauroso delle ore:

dovevo apprendere la dedizione,
il candore feroce delle mani
per cui le cose sono nuove e buone
e senza nome è il frutto del domani.

Italo Testa (Castell’Arquato, 1972), da L’indifferenza naturale (Marcos y Marcos, 2018)

– consigliata da Paolo Maccari


Un dire pieno di ma, di però

Un dire pieno di ma, di però,
a sgretolare la prefata voglia,
a gagnolare ora sì e ora no…
È l’anima di noia che mi invoglia
e non mi lascerò cascar di voglia.

Patrizia Valduga (Castelfranco Veneto, 1953), da Medicamenta e altri medicamenta (Einaudi, 1989)