UN ALTRO OGGETTO DI SCENA

Posacenere rotondo
bianco come la spuma delle onde
azzurro come le barche
dei pescatori al largo nel sole
di giugno – tutte immagini perfette
da abbinare a lui, dietro abbronzato
e paziente come chi va per mare
così seducente nello schiacciare
il filtro con dita brune
che a poterle assaggiare – tutti
lo sanno – saprebbero di sale.

Giulia Rusconi (Venezia, 1984), da Atto unico (Valigie rosse, 2019)


di tutto questo niente. questo niente

di tutto questo niente. questo niente
addosso. come un corpo. questa veste
che stinge. sciupa. smaglia fra le leste
unghie degli anni. queste luci spente
inesorabilmente. questa mente
forata e querula. di tutte queste
ore rincorse a farne specchio e teste
per le trascorse e immerse. resta niente.
come la spugna tutto si contiene.
si sputa. si riassorbe. mentre il siero
che ci sommerge ingrossa. e al dopo viene
un dopo. un niente al niente. finché intero
lento sovviene il gusto dell’insieme.
mastice cieco. che anima il pensiero.

Gabriele Frasca (Napoli, 1957), da Lime (Einaudi, 1995)

-consigliato da Bernardo De Luca