(Uscite)


Mentre voi ve ne andate – con quella
solerzia tutta vostra di intendere le cose 
– io mi premuro di chiudere i battenti 
e di lasciar trasparire solo dall’esterno 
la furia delle vertebre ed il fruscio dei salici. 


Le poesie migliori stanno nelle cose 
che si perdono – i poeti migliori 
hanno passato la vita a cercarle 
e oggi stanno attovagliati in fondo alla stanza
con l’uscita che si apre sul mondo. 


Poi appoggiàti alla rete dei ricordi
definiamo il tempo: una pausa di dieci
minuti e un passo – si sa mai 
che nel movimento improvviso 
si senta meno il peso della maniglia.

Michele Obit (Ludwigsburg, 1966), da La balena e le foglie (Qudu 2019)