Campagna sotto la nebbia

I trattori qui hanno tutti più
di trent’anni. I berretti schiacciati.
C’è chi lavora a un cancello nuovo.
La nebbia avvicina le macchie
chiare del cavallo tra gli occhi,
dentro la rete così improvviso.
Mandano odori
di olio perso e grasso, dietro carri
con tutti i rami che ci stanno.
A volte succede:
cala e resta due giorni interi
a inghiottire qualche vita nella paglia,
gocciola dalle punte alte
degli alberi e fa rumore sull’asfalto,
sui sassi o sui calcinacci stesi
a livellare una buca, lì
dove gira questo primo tempo:
già si infila e scende per la gola,
si ricorda per nome per numero
come un giorno quando finisce.

Alberto Cellotto (Treviso, 1978), inedito



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