Il risveglio è dato dalle mancanze. La spina dorsale è vita prosciugata sotto la pelle, dove o quando l’inaffondabile affonda. Scorre un sangue come una frase nella gola, di bocca in bocca ascolto ripetizioni umane come fossero tracce di bestioline morte: un inverno con le zampe, un pesce senza sonno, un sordo avanzare di iene senza testa. Bussano nel cranio risposte fucilate dall’alto:

Che non c’è un inizio né la fine di un fiume, che di giorno le folaghe urlano
e di notte le folaghe brillano, che portano al centro del cranio la bestemmia del mattino, che abbiamo scordato di essere pozzanghere, che è impossibile superare un ruscello, che la lentezza non è una resa dei conti.

Mariasole Ariot (Vicenza, 1981), da Anatomie della luce (Nino Aragno Editore, 2017)