Emporio del deserto

Se le mie bene dilacerate
e ordinate carte si arrabattavano
e si acquietavano
alla ricerca dell’uscio
che solo potesse dirsi casa,
allora il fracasso dell’assedio
risuonava la sua fanfara,
la gattata matta e fragorosa
del risveglio
assordante tutte le stanze e palchi
della testa.
Soltanto infine (lungo il fiume
insecchito, il suo letto
fondale) scoprimmo essere
l’assenza.

O forse il deserto,
il suo intatto tradimento.

Francesco Brancati (Crotone, 1987), da L’inesploso, in Hula apocalisse (Edizioni Prufrock spa, 2018)



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