Consueto

Tutto è già prevedibile
nello spiegarsi uguale delle cose,
così usuale tutto. Non stupiscono
più note geometrie, colori stanchi
i sensi che già sanno
il limite dell’orto
la linea d’orizzonte.
Aspetto, ancora
se mai si mostri a un tratto
una traccia difforme
una bolla che scoppia
una finestra che non c’era
ieri, sulla parete.
Qualcosa che riveli.

Paolo Venti (Spilimbergo, 1963), da La strada che non trovo (Media Naonis Edizioni, 2016)



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