Ho spesso guardato i piccioni

Ho spesso guardato i piccioni
sui cornicioni posarsi dal volo,
il loro muoversi a scatti, il ritmo
dei colli, e i colori delle piume
farsi nel gesto mille sfumature.
Il ticchiettio insistente sulle tegole
piccoli passi brevi, goffi
e il loro guardare di lato
piegando il capo, gli occhi fissi.

A un ordine muto, o a un soffio
di vento che porta un odore,
a un suono, a un timore,
si lanciano a gruppi nel vuoto
e sembrano quasi cadere.
Poi li vedi cabrare, segnare nell’aria
una strada precisa, sicura.

Anch’io cammino sui tetti, a piccoli passi.

Le mie scarpe erano sporche di cemento
quando ho tracciato il mio volo,
ho chiesto perdono, di non avere
le ossa cave degli uccelli, di non sapere
allargare le braccia e seguire
i colombi in questo cielo che si è fatto nero.

 

Stefano Leoni (Roma, 1960), da Basse verticali (Kolibris, 2010)


La victoria de los desobedientes

En la multitud
un hombre ha pateado disimuladamente una paloma
muchas veces antes de recogerla.
Hay una sola vida y la envolveremos con escamas
hay una sola vida y la cubriremos con las palabras de otros
la palparemos disimuladamente varias veces
antes de decidir que la queremos.

La vittoria dei disubbidienti

Nella moltitudine
un uomo ha preso a calci dissimulatamente una colomba
molte volte prima di raccoglierla.
C’è una sola vita e l’avvolgeremo di squame
c’è una sola vita e la copriremo con le parole d’altri
la palperemo dissimulatamente varie volte
prima di decidere che la vogliamo.

Omar Pérez (Santiago del Estero, 1981), da Algo de lo sagrado (Unión, 1995)