Le quasi case

Presto lasceremo questo appartamento non nostro
per un altro appartamento non nostro

Ricomincerà la trafila
spulciare scegliere chiamare visitare
indovinare se certe stanze aspettano proprio noi
presentire i chiodi che pianteremo i mobili da collocare
le pentole a bollire sul fuoco i libri rimescolati sugli scaffali
se quello è davvero il nostro letto
– capirlo dagli occhi dell’una negli occhi dell’altro

Ho perso il conto delle quasi case nel passato
ignoro quante ancora nel futuro
non so unire i puntini sulla mappa
che già vedo sorvolare i continenti
e che comincia da te e me
e che ogni volta finisce
da un’altra parte.

 

Guido Cupani (Pordenone, 1981), da Qualcosa di semplice sulla neve (Edizioni Culturaglobale, 2013)