Tutto il mio pensare è nel guardarti

Tutto il mio pensare è nel guardarti:
le mani aperte in crepe come zolle
di una terra assetata, la vergogna
che cuce ruvida una gioia folle
sugli occhi asciutti, ai piedi scalpitanti,
tra le cieche fessure dove i lutti
si avvinghiano a una sempre nuova nascita.
Ma ottuso e sterile il mio corpo al tuo
riannoda il mezzogiorno: entrambi sanno
che cresce l’euforia sullo sgomento.

Tutto il tuo guardare è nel pensarmi
vivo e morto in un unico momento.

Matteo Marchesini (Castelfranco Emilia, 1979) da Marcia nuziale (Scheiwiller, 2009)



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