lina la mia ultima ora è già suonata

[lettera intercettata dalla censura]

lina la mia ultima ora è già suonata

quando sarai in possesso di questa mia lettera
il mio corpo sarà già freddo e cadavere

tu già sai il mio debole senso
già tu sai che fui accaduto
due volte sotto le granate
del barbaro nemicho

io fanciullo troppo debole
non conoscendo il grande pericolo
mi venne il pensiero
di scavalcare la frontiera
e farmi prigioniero

ma echo mentre scavalcai
io fui perseguitato
da persone vile i quali
dopo daver praticato tutto
mi fu dato la tremenda sentenza
della fucilazione alla schiena
dunque questa gente incosciente
in chuesto mondo esiste

mi anno dato venti minuti
di scrivere per ammunicando
ai miei cari la tremenda sciagura
sopra di me piantata

mia cara
si maledisca il nostro destino
che sensa fondo e sensa confino
nero esterno e nesurabile
a voluto essere oroso
preparandomi a un abisso spaventoso

in mezzo ha chuesto trovo forza di dire
non imprecare o cara se dio con lui
mi vuole è perché lui mi vuole bene
e che mi ama e che non vuole che le mie
sofferenze siano delugate

rasegnati alla mia brutta sorte
consola i miei cari genitori
se un altro ideale per te è preparato
vogliale bene al pare del mio ma
ricordami sempre nelle tue preghiere

ora mia cara non posso derempermi
e guardo la didietro la sentenza
mi aspetta con gelido sudore
che sono circondato

ricordami sempre nelle tue preghiere

Giuseppe Nava (Lecco, 1981), da Esequzioni (Esizioni D’If, 2013)

– consigliato da Christian Sinicco