Capodimonte d’estate

Capodimonte d’estate.
Pare una spiaggia urbana,
con le donne qualche volta sedute sulle sdraio,
una o due, sul balcone
e gli uomini al loro posto la sera,
mezzo addormentati, davanti alla televisione
accesa dentro alla sala, con la stessa distanza del cinema
e lo stesso volume stereofonico.

Nella mia parva casa lo spettacolo preferito sono loro
queste famiglie grandi.
Noi difatti siamo soli, figlio e figlia di padri disuniti;
vicino il suo, mai più di un’assenza settimanale, e sempre sempre lodato.
Combattuto il mio, lontano, neppure semestrale.
Perso negli anni e poi riconosciuto.

Rossella Tempesta (Napoli, 1968), da L’impaziente (Boopen Led, 2009)