Riassumendo se non mi sbaglio: scrivono che lo sbaraglio
Pubblicato: 22 aprile 2020 Archiviato in: Una poesia al giorno | Tags: Alberto Cellotto Lascia un commentoRiassumendo se non mi sbaglio: scrivono che lo sbaraglio
della nostra generazione sia l’inappartenenza.
Fuggente o sfuggente sarà un problema di carnagione.
Prima correvo controvento e contro pioggia. Pensavo
alla nicchia del cavolo e del fiore, a quella del cavallo
senza foraggio o al balcone basso che apre in strada.
Non ci sono nicchie per l’uomo.
Alberto Cellotto (Treviso, 1978), da Non essere (Vydia Editore, 2019)
Dabar
Pubblicato: 21 aprile 2020 Archiviato in: Una poesia al giorno | Tags: Raffaella Fazio Lascia un commentoOgni parola è un passo.
Cambia nel dirsi e nell’ascolto
come una distanza
raggiunta con il corpo
e superata.
Fonda flessuosa luce le cresce dentro
se in alto
o nella misura dell’appoggio
più spazio riesce a separare
l’immagine dal nome.
E il nome pronunciato
è già percorso.
Non c’è certezza di un inizio
sul cammino.
L’origine ci sfugge
come l’istante
in cui tutta la lingua si dispiega
e il bambino
di colpo sa parlare.
Ogni parola è un balbettare
forte dell’inciampo
con cui il suono
l’invera mano a mano.
Nasce dal deserto e non lo lascia:
mentre lo attraversa
ne spinge il confine più lontano.
E nel silenzio si vede
riflessa, incinta di echi
come il profeta
che muore
carico di futuro
sulla soglia
della terra promessa.
Raffaela Fazio (Arezzo, 1971), da Midbar (Raffaelli, 2019)



