Setembro

Nesses dias distantes eu vagueava pelas matas
enchia a espingarda de chumbo e disparava
contra o silêncio das árvores altas
só para assistir ao espectáculo dos pássaros

em debandada
experimentava uma exaltação — de que tenho hoje pudor
perante imagens que partem:
fragmentos rápidos, passagens, segredos que se apagam
nesses dias distantes nem suspeitava
a vida pode ser interminável

o que deixaste abandonado regressa aprende-se depois
quando, por exemplo, a esquecida infância se parece
com certos cães deixados de propósito a muitos quilómetros
que ladram não se percebe como
à porta da velha casa

José Tolentino Mendonça (Madeira, 1965), da A noite abre os meus olhos [La notte apre i miei occhi] (ETS, 2006) – Traduzione di Manuele Masini

 

Settembre

In quei giorni distanti io vagavo per le macchie
riempivo il fucile di piombo e sparavo
contro il silenzio degli alberi alti
soltanto per assistere allo spettacolo degli uccelli

allo sbaraglio

Sentivo un’esaltazione – della quale oggi provo vergogna
di fronte a immagini che partono:
frammenti rapidi, passaggi, segreti che si spengono
in quei giorni distanti non sospettavo
la vita può essere interminabile

Quel che hai lasciato ritorna – si apprende poi
quando, per esempio, la scordata infanzia assomiglia
a certi cani abbandonati di proposito a molti chilometri
che abbaiano non si capisce come
alla porta della vecchia casa



Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...