Tu legno e io

Come una preghiera per non violenti giorni
Dal lago si estendeva ai colli circostanti,
Sommergeva persino i già bisbigli
Emessi dai risvegli,
Era il cielo con due nuvole
L’emissione della voce
E a forma di labbra la pronuncia:
Tu legno e io poliuretano espanso.
Quando si dice i materiali antichi
Destinati a durare
E quelli innovativi…
Cercavamo il sesso della morte
Nelle pitture alpine. E’ maschio è maschio
Ricordo che scoprivo.

Franco Buffoni (Gallarate, 1948), inedito


One Comment on “Tu legno e io”

  1. annamaria ferramosca ha detto:

    sempre mi sorprende questa capacità di Buffoni di far scivolare una densa riflessione da un’anteprima di natura animata che sembra tutto comprendere. qui sono lago e fruscio di germogli a preludere- alludere al pensiero che di lì a poco sarà svelato.
    un caro saluto ai poeti vivi, nonostante ogni morte


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