Era buffo pensare a dei figli

Era buffo pensare a dei figli
per noi che non ne potevamo avere.
Ma è delle giovani coppie il diritto
di proiettarsi completi di tutto
nel futuro – immaginare una famiglia,
una posizione di rilievo, qualche
successo memorabile, memorie
da snocciolare serenamente.

A noi cui era negato un seguito
tutto questo era impossibile anche
da pensare – mancava il tassello
più importante a completare il quadro.
Il potere eterno di tramandarsi.
La forza che ancora nella Storia.
La fissità stabile di una traccia.

Com’era triste per gli altri non avere, 
concluso il giro della vita, un lascito 
di carne ed ossa, un nome tramandato.
Ma noi, col tempo, imparammo quanto
fosse ben più importante il valore 
di saper srotolare dietro sé la scia
di un commosso, pienissimo niente.

Giovanna Cristina Vivinetto (Siracusa, 1994), inedito


One Comment on “Era buffo pensare a dei figli”

  1. Federica Gullotta ha detto:

    Sicuramente non lo potete sapere ma l’autrice di questa poesia a parte le capacità poetiche alquanto discutibili,ma fa nulla, passa tutto il tempo a bannare, cancellare i commenti e fare allusioni e osservazioni pesanti e fastidiose, sia in privato che in pubblico, nei confronti dei poeti suoi coetanei, salvo poi adulare quelli più grandi.


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