Pubblicato: 24 aprile 2020 Archiviato in: Una poesia al giorno | Tags: Claudia Rankine Lascia un commento
Alcuni momenti pompano adrenalina nel cuore, prosciugano la lingua e intasano i polmoni. Come un tuono ti sommergono nel rumore, no, come un lampo ti fulminano la laringe. Tosse. Quando è accaduto, sono rimasta senza parole. Non lo hai detto tu stessa? Non lo hai detto a un’amica intima che agli inizi della vostra amicizia, sovrappensiero, ti chiamava col nome della sua cameriera nera? Hai dedotto che voi due eravate le sole persone nere nella sua vita. Alla fine ha smesso di farlo, anche se non ha mai riconosciuto il lapsus. E tu non glielo hai mai fatto notare (perché?), e tuttavia non dimentichi. Se fosse un dramma familiare, e potrebbe esserlo benissimo, sarebbe questo il tuo errore fatale – la memoria, veicolo di sentimenti. Ti senti offesa perché è il momento del «tutti i neri si somigliano» o perché ti ha confusa con un’altra persona dopo che siete state così intime?
Claudia Rankine (Kingston, 1963) Citizen. Una lirica americana (66tha2nd, 2017)
Ricordo del temporale
Pubblicato: 23 aprile 2020 Archiviato in: I poeti sono vivi | Tags: Gianluca Costanzo Zammataro 2 commentiBambino in braccio alla campagna
quando arrivava
la prima cosa era l’odore dei suoli bagnati intorno
il tintinnare della coda del codirosso,
uno slalom vite/gelso vite/gelso vite/gelso
per giungere a casa
con il sole fuori un’altra volta
a gettare l’ultima occhiata
prima d’incurvarsi e d’avvilire tramontando.
Gianluca Costanzo Zammataro (Borgo Valsugana, 1978), da Futuri contingenti (Manni, 2020)



