Requiem

Perdona la mano insaponata
che ti ha lasciato scivolare sul pavimento
come gravità comanda a due minuti
dalla mezzanotte
tazza senza nome
ad un passo dalla salvezza dello scolapiatti

Chiedo perdono a tutti i tuoi pezzi

Solo uno sguardo attonito ho saputo opporre
al tuo volo così tipico di questa terra
dove ogni cosa pare
il simbolo di un’altra
e di tutte le altre
e pure è così difficile imparare
Guido Cupani (Pordenone, 1981), da Le felicità (Samuele Editore, 2011)


One Comment on “Requiem”

  1. poetella ha detto:

    Sempre dolcissimo…


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