Qual è il tuo nome?

Qual è il tuo nome?
Qual è il tuo nome.
Qual è il nome di quell’uccellino
che s’è posato ora sul marciapiede
e becca qualcosa dal terreno?
E adesso a scuola, mentre le ragazze scrivono
guardo sul registro i loro nomi
che non avevo ancora visto.
Ed ecco, per alcune mi sembrano strani,
come diversi da loro;
e penso tra me: ragazze, io vi avrei dato un altro nome,
ma non dico queste parole.
E guardo la loro libera gioia
come una cascata luminosa
che per il tempo si sparge,
come semi che si dividono
e tutti insieme poi si raccolgono.

Claudio Damiani (San Giovanni Rotondo, 1957), da Poesie (Fazi, 2010)


Rimandi

Certo che mi capita
di farmi un po’ di pena
di tanto non amore
dell’incapacità.
Ma io vivo bene
ed è la verità
per il difetto agli occhi
con o senza occhiali
che alle luci fa l’alone
dà ai colori ingenuità
e moltiplica le stelle:
se guardo dritto il cielo
la notte è un naufragare
di labili aureole
preghiere sempre scialbe
e sagaci libertà.
E vivo per i baci
dati e ricevuti
rimescolati tutti:
la seconda cosa certa
che elude la realtà.

Giovanni Peli (1978), da Il passato che non resta (La Cittadina, 2012)