Secondo amore

In questa nuova casa notte e giorno
non ci illudono mai: questo è un ritorno
di due di rame o di pietra o di legno.
La tavola, il letto sono un segno.

Non parlare. O parla. (Parleranno).

Si sopravvive facili a se stessi.
Ci si regala come abiti smessi
a miserabili che hanno la nostra faccia.
E ogni gesto intorbida la traccia.

Ma ridicole smanie, atti di sangue? (Poesie. Si abitueranno).

Matteo Marchesini (Castelfranco Emilia, 1979), da Cronaca senza storia. Poesie 1999-2015 (Elliot, 2016)


Lei è sicuramente figlia di qualcuno

Lei è sicuramente figlia di qualcuno
ne vedi la madre forse
scendere nel naso, dentro il bere
un sorso d’acqua, respirare subito
l’occhio nero delle notti africane

lì c’è tua madre le avrei detto
scuce e ricuce la tua partenza
come una ferita colorata

ha messo del latte
dentro un vecchio bicchiere
appoggiato alla finestra
la vedi agitare le mani
come facesse trecce alla pioggia.

Francesca Serragnoli (Bologna, 1972), da Aprile di là (LietoColle – pordenonelegge.it, 2016)